ORIZZONTE PACE

Il posto è sempre quello.
Con la musica di strumenti a corda che si confonde e si immerge tra la vita sulla riva.
Il mio sguardo cavalca a ritroso la distesa semi mossa fino a giungere al di là dell’orizzonte, riuscendo, immaginando, di trovar riposo.
Da qui la mia pelle si rigenera e lascia che i pensieri svaporino e si confondino nel vento, che prende vigore e li allontana dalla mia coscienza.
Il corpo diviene guscio liberato dalla zavorra troppo ingombrante.
Il petto si muove a danza e riempie lo spazio vuoto di respiri e nuove istanze.