ANIMA AL VENTO

Costernata e sgrana
è l’anima mia
men che va alla paratìa
sul precipizio.
Visuale cieca
di uno scenario un tempo caro.
Antica loggia bilicata
fra eternità e bieca frivolezza
tra mare e mondanità.
In punta alla scogliera
risoluto
dev’io decretar
chi per mio desio di me
buttar giù.
Alla funesta
chiedo l’intenzione ardita e
attendo di cader.
Nell’intanto
ch’io abbia chiuso gli occhi
una voce vien dall’acqua
che mi sprona a desistìr.
L’istante si perpetua e
nell’onda appena nata
mi ravvedo.
Nata d’un virgulto
s’avanza e
si rincorre a crear l’agognata spuma.
Poi un fragore
che sa di gioia e
liberazione sua…
come pure adesso anche mia.