MARE E CAVALLONI

È di lacrime e
spasimanti afflizioni
il tuo avido nutrir.
Nel ricordo delle mie
m’invaghisco e
la malinconia snatura il cuore
a megafono di rimorsi.
Il cielo ti riflette
frantuma e t’imbruttisce.
Esortato dal vento
scateni a riva
impeti
che si incalzano furenti.
La competizione
si fa audace e
in me
una voce ad incitarli.