CANTO AL SOMMO

Gentiluomo
dai versi sconfinati di perle e
incanti.
Qual donna non hai lodato e
dove ti sei dannato
per cercar tra le onde
il delicato suono lirico
del carme.
Irriso per ciò
che sei capace e
oratore folle
forte
più di un tuono.
Di efflussi e
spuma di risacca
perpetui l’arte novelliera.
Cosa ti resta la mattina
della notte appena infranta?